Un racconto e una poesia da Korčula - Confluenze

Un racconto e una poesia da Korčula

Un estratto da Krajodrazi, raccolta di poesie, racconti e diari di viaggio legati a due territori confinanti: le Bocche di Cattaro (Montenegro) e la provincia di Dubrovnik-Neretva (Croazia). Oggi vi portiamo tra i segreti di Korčula.

Il giardino Foretić

Una volta entrati nel seducente giardino del palazzo rimarrete incantati dallo spettacolo che vi si para dinanzi. Piante rigogliose lo circondano interamente, profili mitologici di pietra vi guidano sino alla cappella utilizzata dai pii residenti e dai loro ospiti. Fermi per strada mai potrete indovinare ciò che vi attende una volta solcato il portone d’ingresso, tanta è la modestia di un edificio che nemmeno tenta di ergersi all’interno del paesaggio in cui è situato.

Ognuna delle strette e ripide stradine di ciottoli nella parte vecchia di Korčula, orientate in maniera tale da fermare ogni corrente d’aria, riesce a rompere per brevi istanti il senso d’isolamento che le è connaturato: sono tutta sola in questo mondo, ma non ho bisogno di null’altro. Questo sembra dirvi. Allo stesso modo i compatti edifici immuni allo scorrere del tempo, consacratisi al grigio della pietra e al sussiego delle loro antiche forme – difficilmente se ne trovano di simili in altre zone del Mediterraneo, dovunque al contrario spalancati verso l’orizzonte. Qui non sentirete nessuno chiamarvi da un angolo della strada, né vedrete apparire volti alle finestre.

Muovendovi attorno al nucleo storico della città, preparatevi ad altre ondate di emozioni. Nello stesso momento incontrerete tutti i quattro lati del mondo, mentre il mare vi chiederà senza sosta di farvi poeti – anche se non lo siete. Da occidente vi giungeranno messaggi trasportati sul mare dalla tramontana, la cima di Sveti Ilija vi urlerà un saluto da Pelješac, la vicina isola di Badija vi sussurrerà nelle orecchie, così pure le lontane Mljet e Lastovo. Sarà tuttavia la voce di Dubrovnik a toccarvi nel profondo del cuore, nascosta a oriente dietro le false bocche da cui soffiano lo scirocco e il libeccio. In questo abbraccio con la natura, le nostre vite diventano incredibilmente ricche e foriere di nuove promesse.

Anatolij Kudrijavcev, XX sec.

Traduzione di Ana Škorić e Eugenio Berra

 

Bonaccia al Porto Grande

Sogna placida la mia città,

Ferme le barche nella bonaccia.

Sogna placida ogni casa,

Manca poco all’alba.

La marea è calata,

Sprigionando odori al di sopra delle onde.

Le onde profumano di fiori,

Il mattino terso germoglia.

E dalla nebbia lentamente

Sorge la mia città.

Non si scorgono le barche a vela nel molo,

Solo la cima del campanile.

La bonaccia è come olio,

Nessun suono tutto è in pace.

Solo il gabbiano esulta, esulta,

Sale l’alba, arriveranno i pesci.

Izvor Oreb, XX sec.

Traduzione di Ana Škorić e Eugenio Berra

 

I due testi sull’isola di Korčula pubblicati in questa pagina provengono da Krajodrazi, raccolta di poesie, racconti e diari di viaggio legati a due territori confinanti: le Bocche di Cattaro (Montenegro) e la provincia di Dubrovnik-Neretva (Croazia). Il libro è parte del progetto Heritage – Driver of Development, mirato alla valorizzazione nonché salvaguardia dei paesaggi culturali e naturalistici di questa zona transfrontaliera, privi di protezione normativa e dunque esposti in quanto commons a processi di degrado e usura.

Info: www.expeditio.euwww.zzpudnz.hr

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